La Filografia

Filografia è una parola recente che non molti conoscono. 
La Filografia (termine composto da philos e graphia: scrittura) è lo studio e collezionismo di tutte le tracce relative alla scrittura, dai caratteri sumeri alle lettere inviate nello spazio, dalle pergamene medievali alla dematerializzazione della parola scritta nei messaggi diposta elettronica e negli SMS. Ogni reperto filografico non è dunque il singolo testimone di un’epoca, di una cultura o di una civiltà, ma è il puzzle per ricomporre la civiltà della scrittura. La storia della parola scritta, inevitabilmente, si muove trasversalmente ad altre forme di collezionismo e di studio storicamente più conosciute: la storia postale, la prefilatelia e la filatelia stessa. Attraverso la raccolta, lo studio e l’analisi di antiche missive nella loro complessità (la tipologia, il contenuto, il francobollo, l’annullo postale) è, infatti, possibile ricostruire straordinari frammenti della nostra storia.
Il neologismo nasce, in questa accezione, in seno alla casa editrice Bolaffi che nel 2007 ha pubblicato il catalogo “Forum. Catalogo della filografia e della filatelia” e ha inaugurato il Museo della filografia e della comunicazione
Esistono nella storia della civiltà fondamentalmente due tipi di lettere: quello che si potrebbe chiamare della “lettera di comunicazione”, con cui l’uomo esprime a un altro uomo le esigenze pratiche più diverse, e quello della “lettera d’espressione”, volta invece a comunicare affetti, sentimenti, ideali, illusioni, progetti di vita, speranze. Ogni tipo di lettera è quindi di per se stessa estremamente significativo.
Non ci stupisce dunque che nel romanzo Vite Corsive sia proprio una lettera, una vecchia missiva vergata in corsivo, a diventare il fulcro di un’intricata indagine da una sponda all’altra dell’oceano. La sensuale ispettrice Loreta Assensi ed il Filografo, in un mondo digitale dove carta ed inchiostro stanno per essere abbandonati definitivamente, troveranno nella filografia la chiave di volta per risolvere un misterioso caso d’omicidio.

I testi sono stati estrapolati dalle seguenti fonti:

2 pensieri riguardo “La Filografia

  1. La raccolta e lo tudio di reperti che si riconoscono nella filografia va ben oltre la semplice catalogazione di oggetti che compongono una collezione. Essa, infatti, ci consente di ricostruire talvolta straordinari frammenti di storia intima, di illuminare angoli del passato talvolta dimenticati dai riassunti storici di natura accademica. Non è un caso che il citato romanzo Vite Corsive si anticipi come "non solo un giallo dai riflessi noir, ma il presagio di un mondo il cui passato presto svanirà nell’effimera vita di uno stile di comunicare senza più carta, senza più inchiostro." E'l'ipotesi di un mondo digitale dove la civiltà della scrittura, così come per millenni s'era sviluppata, volge al tramonto. E' un dibattito interessante. Non a caso sul Il Collezionista, mensile edito da Bolaffi, simbolo per antonomasia del collezionismo italico, si parla di Vite Corsive di Marco Nundini come di un romanzo "a metà strada tra le tinte noir del Nome della rosa e i visionari presagi di Fahrenheit 411 che sdogana, per la prima volta nel panorama dell’editoria non specializzata, il neologismo filografia, inteso come ricerca di ogni traccia che documenti la storia della scrittura e della comunicazione umana. Alessandro

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