IL RESTO DEL CARLINO – ANNO I N.1 – 20 Marzo 1885


Il Resto del Carlino

Primo numero 20 Marzo 1885

http://www.modernariatoarte.com/il-resto-del-carlino-numero-1.html



Nasce “Il Resto del Carlino”

Il 21 marzo esce il primo numero del “Resto del Carlino”, giornale fondato con 400 lire da un gruppo di giovani laureati in legge di idee liberali: Cesare Chiusoli, Alberto Carboni, Giulio Padovani e Francesco Tonolla, “i quattro moschettieri”. Viene stampato in formato “notarile” (19×29 cm) nella tipografia Azzoguidi, presso palazzo Barbazzi, in via Garibaldi n. 3. Costa due centesimi, il resto della moneta di rame da dieci centesimi (detta “carlein”) necessaria per l’acquisto di un sigaro toscano. “Dare il resto del carlino” è anche in gergo promettere il seguito di una punizione o di un rimprovero, quindi per estensione strigliare, sferzare. Il nuovo foglio, pensato come giornale “di concetto” più che di informazione, vuole essere un pezzo di pane quotidiano “a prezzo minimo”, una sorta di concentrato Liebig applicato al giornalismo. Nei primi tempi il “Carlino” appoggia l’Associazione democratica bolognese e i socialisti dell’avv. Giuseppe Barbanti Brodano. In seguito abbandona le posizioni radicali e aderisce alla svolta liberale filo-crispina. Il successo delle vendite ne renderà presto difficile la gestione amministrativa: nel 1886 i fondatori cederanno le proprie quote a Amilcare Zamorani. Dal 1889 avrà una propria tipografia, primo tra i giornali bolognesi.

Fonti:

Biblioteca SalaBorsa

Storia e Memoria di Bologna

WILLOW PATTERN, COLANDINE S.RICHARD


http://www.simonarinaldi.net

Willow Pattern

http://www.simonarinaldi.com WILLOW PATTERN
http://www.simonarinaldi.net – willow pattern retro

Questo famosissimo decoro, denominato “willow pattern” (motivo del salice), fu disegnato da Thomas Minton nel 1790 circa sulla base di un antico decoro cinese detto “Mandarino” e da quel momento ebbe una larga diffusione per un secolo e mezzo e oltre, copiato dalle principali manifatture europee e realizzato nei colori blu (il più frequente), rosa, verde o marrone. In particolare sembra che il presente disegno segua fedelmente il modello della manifattura inglese Spode: i suoi elementi caratterizzanti sono il ponte con tre cinesi che lo attraversano, il salice, la barca, una casa da thè principale, due uccelli e un recinto di un giardino in primo piano. Motivi geometrici a losanghe, cerchi e linee spezzate caratterizzano le due fasce sulla tesa e sul bordo del cavetto. 

BELLEZZA E ORNAMENTO DEL LIBRO – LA NAVE D’ANNUNZIO


 

 

 

Galleria

07072017 – Inaugurazione della mostra Bellezza e ornamento del libro. Premiato Stabilimento Luigi Degli Esposti – Bologna. Legature d’arte novecentesche dalle collezioni Calò, Cendron e Massa con interventi dei curatori e visita guidata alla mostra.L’esposizione, aperta fino al 10 settembre 2017nell’Ambulacro dei Legisti, racconta la vicenda della legatoria bolognese “Luigi Degli Esposti”, attiva dal 1899 fino al 1984, che rappresenta un importante tassello della storia del libro e dell’editoria a Bologna e in Italia. 


Augusto Majani (Nasìca) ILLUSTRATORE


Augusto Majani (Nasìca)

ILLUSTRATORE

Erinnofilo Esposizione Nazionale di Caricature
Collezione personale -Erinnofilo Esposizione Nazionale di Caricature – NASICA 1916

Sfoglia i numeri della rivista in formato digitale

Augusto Majani (Budrio, Bologna 1867 – Buttrio, Udine 1959) è stato un artista poliedrico, non ancora sufficientemente noto ai più come meriterebbero la sua produzione di artista e la sua figura di uomo di spirito e di eccelso caricaturista.
Conosciuto anche con lo pseudonimo di Nasìca ha attraversato il mondo della cultura bolognese sotto varie sfaccettature: pittore e docente dell’Accademia di Belle Arti; ottimo e sagace illustratore, fu anche giornalista e scrittore.
Frequentatore di Carducci, Pascoli, Testoni, Guerrini, Oriani, Panzacchi,Trilussa, Ojetti e d’Annunzio, collaborò a lungo con Il Resto del Carlino, con le maggiori riviste italiane e con periodici umoristici bolognesi come Il fittone, Ehi! ch’al scusa e Bologna che dorme, solo per citarne qualcuno….

LEGGI

testoni-nasica
Collezione Personale – LA SGNERA CATTAREINA A L’ESPUSIZION sonetti di A. Testoni, illustrazione Augusto Majani (NASICA)

vedi link alla Mostra di Bologna, all’Archiginnasio

Archiginnasio Bologna

Pdf sulla vita

Cartoline Ritrattistiche Femminili 1857-1900


Cartoline Ritrattistiche Femminili 1857-1900

Collezionismo cartoliner itrattistiche femminili
www.tarabaralla.net

Vedi per un approfondimento:

Il lungo Ottocento e le sue immagini

Il lungo Ottocento

Cartoline di Studi fotografici di Bologna, Cremona, Fondo Alinari e Bernheim Wormser

vedi: Bernheim Wormser

Ritratto Alinari, Figura Femminile 1950-1900

vedi:Ritratto Alinari

MUNI – DI ZOLAPREDOSA 1810 – RARISSIMA PREFILATELICA, filigrana – Bologna Governo Provvisorio del 1831


MUNI – DI ZOLAPREDOSA 1810

 

RARISSIMA PREFILATELICA DELLO STESSO ANNO DI

COSTITUZIONE DEL COMUNE DI ZOLA PREDOSA, 3 MESI PRIMA

vedi al link:

http://www.comune.zolapredosa.bo.it/gallery/pagina100-201.html

PREFILATELICA RARSSIMA DELL'ANNO DI COSTITUZIONE DEL COMUNE DI ZOLA PREDOSA 1810
PREFILATELICA RARSSIMA DELL’ANNO DI COSTITUZIONE DEL COMUNE DI ZOLA PREDOSA 1810
PREFILATELICA APERTA
PREFILATELICA APERTA
DETTAGLIO FREGIO FILIGRANA
DETTAGLIO FREGIO FILIGRANA

COLLEZIONISMO-ZOLAPREDOSA

COLLEZIONISMO-ZOLAPREDOSA1-2014-12-03 12.56.56

SI VEDANO ALTRE MIE PREFILATELICHE DI ZOLA PREDOSA

http://www.tarabaralla.net/2010/01/pre-filatelia.html

LINK UTILI

http://www.comune.zolapredosa.bo.it/binary/

comune_zola_predosa/bicentenario/800_belletti_scan.1268652365.pdf

http://www.comune.zolapredosa.bo.it/bicentenario/pagina23.html

http://www.comune.zolapredosa.bo.it/gallery/pagina103-201.html

wpid-7VCrDAf58P449yAFrT1HerHF.jpg
Governo Provvisorio 1831

1831

(Data e periodo storico importantissimo per Bologna)

– FILATELIA – Erinnofilia – Erinnofili Bologna – Chiudilettera Ricordo


Bolli Erinnofili

Bologna

Bolli Erinnofili Bologna - Collezionismo

Erinnofili Bologna
Bolli Erinnofili Bologna
erinnofili 1 - bologna

http://www.erinnofilia.com/

Vittorio De Silva

Link Utili:
da Wikipedia:
L’erinnofilia è il collezionismo di bolli chiudilettera del tutto simili ai francobolli tranne per il fatto che non hanno, di solito, valore né postale né fiscale.
Molto probabilmente la loro origine si deve all’uso di applicare sul lembo della lettera un’etichetta chiudilettera, sistema che alla metà dell’800 cominciò a sostituire i sigilli di ceralacca.
Ma il termine “bollo chiudilettera” appare limitativo nel descrivere un oggetto che per quasi 100 anni è stato un importante veicolo di storia, cultura, arte e tradizioni in tutti i Paesi del Mondo. Non è un caso che il termine “erinnofilia” derivi dal tedesco “Erinne (rungsmarke)” che significa “ricordo (francobollo)”.[1] Quello di ricordare è stata infatti la vocazione principale dei “bolli chiudilettera”: commemorare un evento passato, annunciare un evento futuro, o anche ricordare come propaganda.
Sotto questo profilo i “bolli chiudilettera” piuttosto che i francobolli o le cartoline postali, sono assimilabili ai manifesti (significativamente gli anglosassoni li chiamano “poster stamps” letteralmente “francobolli manifesto”) e come questi dovevano avere la capacità di catturare subito l’attenzione anche con un’occhiata fuggevole e distratta.
Per questo motivo i “bolli chiudilettera” hanno sviluppato un elevato livello di raffinatezza e di essenzialità grafica che ha anticipato fin dai primi anni del ‘900 i concetti moderni di pubblicità.
A seconda delle diverse finalità per cui venivano prodotti, i “bolli chiudilettera” possono essere divisi in categorie:
Bolli commemorativi realizzati con lo scopo di pubblicizzare o ricordare un avvenimento
Bolli di propaganda tra cui: propaganda autarchicamilitarepoliticareligiosa
Bolli Reggimentali o militari (prodotti quasi tutti in occasione della prima guerra mondiale)
Bolli di assistenza e beneficenza tra cui comitati di preparazione alla guerraCroce RossaTBC
Bolli pubblicitari e turistici
Scorrendo le pagine del “Catalogo degli Erinnofili Italiani dal 1860 al 1945” se ne possono apprezzare i tanti motivi di interesse di questo particolare tipo di collezionismo a partire da quello storico legato alle vicende del risorgimento italiano, della prima e della seconda guerra mondiale e del fascismo, per continuare con l’interesse artistico con tutti i più importanti autori del panorama grafico italiano dall’Art Nouveau al Futurismo, per finire con gli aspetti economici e sociali con riferimento a centinaia di fiere ed eventi che coprono tutto il territorio italiano da Merano a Palermo.
BolliErinnofiliBologna
Bolli Erinnofili Bologna

BAMBOLA di CELLULOIDE, LA BAMBOLA da boudoir Furga, 1920\30c.


La #bambola da boudoir #Furga 1920\30c.

collezione personale, esemplare numerato con timbro.

FURGA – BAMBOLA BOUDOIR

Ditta Furga

In alcuni documenti datati al primo ventennio del Novecento, la Furga, nota azienda di bambole e giocattoli, veniva citata con queste parole: “Produce in ispecie bambole di cera e biscuit che sono molto ricercate in commercio per la loro ottima fabbricazione”
La famosa azienda italiana Luigi Furga & C. nacque, nel1870, grazie all’intuizione di Luigi Furga Gornini, un nobiluomo di Mantova che a Canneto sull’Oglio aveva la sua residenza estiva e vari possedimenti terrieri. Luigi Furga era un uomo intraprendente, lungimirante e temerario che, scommettendo tutte le sue carte e le sue iniziative nel campo delle bambole e del giocattolo, in pochissimi anni trasformò un piccolo paese, come Canneto, in un centro universalmente noto come uno dei più importanti distretti industriali del Made in Italy. Inizialmente, Furga impiantò nel suo palazzo un laboratorio per la fabbricazione di maschere carnevalesche, in cartapesta. Ma dopo cinque anni, decise di effettuare un cambio di rotta e sfruttando l’esperienza ormai acquisita nella lavorazione della cartapesta diede vita alla prima fabbrica italiana di bambole. Quello che a molti era sembrato un salto nel buio si rivelò un’idea vincente e da lì il problema di Luigi Furga Gornini fu solo quello di imparare a diventare “grande”.
Inizialmente Luigi Furga importava le teste in biscuit dalla Germania; ciò è confermato dal ritrovamento, nelle cantine del Palazzo Furga, di numerose teste dell’azienda tedesca Heubach di Köppelsdorf. Ma dal 1922, decise di produrle in proprio senza l’ausilio di nessuna altra azienda…A questo punto vi invito ad approfondire la storia dell’azienda Furga, attraverso un articolo, arricchito da immagini e molto dettagliato, dal titolo

Cent’anni di storia (e oltre) della bambola italiana:la Furga

Ma purtroppo, tutti i sogni sono destinati a finire.
Dal 1970 in poi, l’azienda, che aveva dato vita ad Andrea, Poldina, Giacomino, Ambrogino, Ninì e Nanà, alcune tra “le piu’ belle bambole del mondo”, così come recitava il famoso slogan pubblicitario che le accompagnava, iniziò ad affrontare un lento ma ineluttabile declino. Malgrado, un’indiscutibile esperienza, proveniente da passione e ricerca, ed un altissimo livello d’immagine e di qualità raggiunto in tutto il mondo, l’azienda venne investita dalla grave crisi economico-finanziaria del giocattolo tradizionale e dalle forti turbolenze politiche in atto. Nel 1993, il crollo: la Famiglia Furga perse definitivamente il controllo dell’azienda. La linea di produzione venne assorbita da una nota azienda di giocattoli, situata a Canneto s/Oglio:la Grazioli spa. Tuttora , la Grazioli che ha cambiato nome in Grand Soleil, si occupa di una piccola produzione di bambole e bèbès contrassegnati Furga. Nel sito dell’azienda troverete una pagina di presentazione dedicata agli ultimi modelli delle linee Furga Boutique e Furga Clan.
Per ricordare quanta parte, la Luigi Furga & C., ha avuto nella storia del giocattolo italiano, nelle ottocentesche sale del Centro Sociale di Canneto sull’Oglio, è nata laRaccolta del Giocattolo, intitolata a Giulio Superti Furga, ultimo ad aver ereditato l’azienda. Il museo, arricchito, nel corso degli anni, grazie anche alle generose donazioni da parte di singoli collezionisti, è dedicato interamente alle bambole prodotte dalla storica Furga.
Bambola Furga da Boudoir – C.p

[…]”Per cercare di contrastarne la concorrenza Lenci,la Furga avviò una produzione di bambole in cartone pressato ricoperto di feltro che durò per una ventina d´anni.I soggetti erano bambole-bambine e bebè destinati al gioco e bambole da boudoir dall´espressione altera e l´abbigliamento sfarzoso.In queste bambole i lineamenti del viso erano dipinti a mano.La costruzione si faceva inumidendo con una miscela di acqua e sapone del cartoncino che in seguito veniva stampato con presse e bilanceri in due metà che venivano successivamente incollate.”[…]
dal sito:

dettagli
Vedi informazioni ulteriori al sito: Museo Furga
— Museo del giocattolo “Giulio Superti Furga” —

Per ricordare quanta parte, la Luigi Furga & C., ha avuto nella storia del giocattolo italiano, nelle ottocentesche sale del Centro Sociale di Canneto sull’Oglio, è nata laRaccolta del Giocattolo, intitolata a Giulio Superti Furga, ultimo ad aver ereditato l’azienda. Il museo, arricchito, nel corso degli anni, grazie anche alle generose donazioni da parte di singoli collezionisti, è dedicato interamente alle bambole prodotte dalla storica Furga.



Il Resto del Carlino – Cartolina Postale – 1901 – Bollo Erinnofilo 1918


Il Resto del Carlino – Cartolina Postale – 1901

il resto del carlino 1901 - cartolina fronte
Il Resto del Carlino – Cartolina Postale viaggiata, 1901
Cartolina Postale viaggiata da Bologna a Bari 1901
Diretta al direttore della rivista letteraria Aspasia da tale Dott. Cervi di Bologna
da Via Clavature 13.
Vista la chiusura di tale rivista, il suddetto Cervi andava a richiedere copia delle uscite precedenti
della rivista per completarne la collezione già in parte acquistata..
Veramente splendido.
retro - cartolina postale il resto del carlino 1901
Retro, Cartolina Postale viaggiata de Il Resto del Carlino, 1901
Su informazioni della rivista Aspesia vedi il seguente link, da cui copio il riferimento

qua sotto:

ANNA MARIA COTUGNO, “Aspasia” e la cultura letteraria in Puglia fra Otto e Novecento
 
Profilo della rivista letteraria “Aspasia”, pubblicata a Bari dal 1899 al 1900 sotto la direzione di Piero Delfino Pesce e con la collaborazione di Arnaldo Cervesato. Di orientamento classicista, “Aspasia” ebbe come obiettivo programmatico quello di “combattere le forme deteriori dell’arte contemporanea, assumendo una posizione critica nei confronti del Verismo e del Naturalismo, accusati di non avere ideali, di sguazzare nella volgarità, di cedere alle tentazioni del morboso e dell’osceno […]” (p. 486). Salvo qualche “interessata eccezione”, tuttavia, la rivista non esibì neppure una predilezione per il Decadentismo, col quale mal si conciliava per la tendenza del movimento a ridurre l’arte a mistero riservato a pochi iniziati.

 

Pag. 485-488
Su Piero Delfino Pesce, il Direttore della Rivista:

 

BOLLO ERINNOFILO – BOLOGNA 1918

Il Resto del Carlino

erinnofilo - 1918 il resto del carlino - bologna
1918, Bologna – Il Resto del Carlino. Soggetto: donna con palma d’alloro e i simboli del progresso tecnico ( elettricità, telefono, e macchina da stampa). “La Patria. Il Resto del Carlino. Giornale di Bologna”. Policromo, contorno rosso mattone Piccolo Formato (30×50) Tipografia R.V.D. Aut. Franzoni . Particolare viso donna malamente ritoccato, cartiglio con fondo colorato.

Eupremio Malorzo

Associazione Nazionale Collezionisti Erinnofili

Didascalia dal Testo: Catalogo degli Erinnofili Italiani

Edizioni Digitalis srl – Torino