La #bambola da boudoir #Furga 1920\30c.
collezione personale, esemplare numerato con timbro.

Ditta Furga
In alcuni documenti datati al primo ventennio del Novecento, la Furga, nota azienda di bambole e giocattoli, veniva citata con queste parole: “Produce in ispecie bambole di cera e biscuit che sono molto ricercate in commercio per la loro ottima fabbricazione”
La famosa azienda italiana Luigi Furga & C. nacque, nel1870, grazie all’intuizione di Luigi Furga Gornini, un nobiluomo di Mantova che a Canneto sull’Oglio aveva la sua residenza estiva e vari possedimenti terrieri. Luigi Furga era un uomo intraprendente, lungimirante e temerario che, scommettendo tutte le sue carte e le sue iniziative nel campo delle bambole e del giocattolo, in pochissimi anni trasformò un piccolo paese, come Canneto, in un centro universalmente noto come uno dei più importanti distretti industriali del Made in Italy. Inizialmente, Furga impiantò nel suo palazzo un laboratorio per la fabbricazione di maschere carnevalesche, in cartapesta. Ma dopo cinque anni, decise di effettuare un cambio di rotta e sfruttando l’esperienza ormai acquisita nella lavorazione della cartapesta diede vita alla prima fabbrica italiana di bambole. Quello che a molti era sembrato un salto nel buio si rivelò un’idea vincente e da lì il problema di Luigi Furga Gornini fu solo quello di imparare a diventare “grande”.
Inizialmente Luigi Furga importava le teste in biscuit dalla Germania; ciò è confermato dal ritrovamento, nelle cantine del Palazzo Furga, di numerose teste dell’azienda tedesca Heubach di Köppelsdorf. Ma dal 1922, decise di produrle in proprio senza l’ausilio di nessuna altra azienda…A questo punto vi invito ad approfondire la storia dell’azienda Furga, attraverso un articolo, arricchito da immagini e molto dettagliato, dal titolo
Cent’anni di storia (e oltre) della bambola italiana:la Furga
Ma purtroppo, tutti i sogni sono destinati a finire.
Dal 1970 in poi, l’azienda, che aveva dato vita ad Andrea, Poldina, Giacomino, Ambrogino, Ninì e Nanà, alcune tra “le piu’ belle bambole del mondo”, così come recitava il famoso slogan pubblicitario che le accompagnava, iniziò ad affrontare un lento ma ineluttabile declino. Malgrado, un’indiscutibile esperienza, proveniente da passione e ricerca, ed un altissimo livello d’immagine e di qualità raggiunto in tutto il mondo, l’azienda venne investita dalla grave crisi economico-finanziaria del giocattolo tradizionale e dalle forti turbolenze politiche in atto. Nel 1993, il crollo: la Famiglia Furga perse definitivamente il controllo dell’azienda. La linea di produzione venne assorbita da una nota azienda di giocattoli, situata a Canneto s/Oglio:la Grazioli spa. Tuttora , la Grazioli che ha cambiato nome in Grand Soleil, si occupa di una piccola produzione di bambole e bèbès contrassegnati Furga. Nel sito dell’azienda troverete una pagina di presentazione dedicata agli ultimi modelli delle linee Furga Boutique e Furga Clan.
Per ricordare quanta parte, la Luigi Furga & C., ha avuto nella storia del giocattolo italiano, nelle ottocentesche sale del Centro Sociale di Canneto sull’Oglio, è nata laRaccolta del Giocattolo, intitolata a Giulio Superti Furga, ultimo ad aver ereditato l’azienda. Il museo, arricchito, nel corso degli anni, grazie anche alle generose donazioni da parte di singoli collezionisti, è dedicato interamente alle bambole prodotte dalla storica Furga.
Bambola Furga da Boudoir – C.p
[…]”Per cercare di contrastarne la concorrenza Lenci,la Furga avviò una produzione di bambole in cartone pressato ricoperto di feltro che durò per una ventina d´anni.I soggetti erano bambole-bambine e bebè destinati al gioco e bambole da boudoir dall´espressione altera e l´abbigliamento sfarzoso.In queste bambole i lineamenti del viso erano dipinti a mano.La costruzione si faceva inumidendo con una miscela di acqua e sapone del cartoncino che in seguito veniva stampato con presse e bilanceri in due metà che venivano successivamente incollate.”[…]
dal sito:
dettagli
Vedi informazioni ulteriori al sito: Museo Furga
— Museo del giocattolo “Giulio Superti Furga” —
Per ricordare quanta parte, la Luigi Furga & C., ha avuto nella storia del giocattolo italiano, nelle ottocentesche sale del Centro Sociale di Canneto sull’Oglio, è nata laRaccolta del Giocattolo, intitolata a Giulio Superti Furga, ultimo ad aver ereditato l’azienda. Il museo, arricchito, nel corso degli anni, grazie anche alle generose donazioni da parte di singoli collezionisti, è dedicato interamente alle bambole prodotte dalla storica Furga.
ho trovato in cantina una furga come quella di questa foto…ma gli occhi si aprono ..mi piacerebbe sapere se ha un valore..grazie selena
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Buongiorno Selena,
Grazie per l’interessamento. Per quanto riguarda le Bambole Furga, così come ho accennato nel post, si tratta inequivocabilmente di un oggetto di indubbio valore. Un valore principalmente di matrice storica, come marchio di fabbrica di un pezzo della nostra storia italiana e delle nostre maestrie artigianali ed anche un valore monetario, come oggetto di modernariato di alto collezionismo. Per quantificare questo valore, bisogna innanzi tutto fotografare ogni dettaglio della bambola e deve esserci il marchio Furga appositamente stampato o in rilievo, oltre al numero dell’esemplare. (come nel mio caso). Collocarla nel periodo storico di riferimento e valutarne le condizioni generali, il tipo di materiale usato per le singole parti e l’autenticità e fattura dei vestiti e dei singoli meccanismi che la compongono; se i pezzi sono stati riparati o aggiunti con dettagli appartenenti ad altro periodo storico. (vedi per esempio, il meccanismo per l’apertura e la chiusura degli occhi, all’interno della testa.)
Ci sono diverse mostre di mercato della bambola antica in Italia, dove si possono portare le bambole per farle valutare; è buona norma, ovviamente, mai lasciare l’oggetto ad alcuno e portarsi dietro solo un album di foto il più esaustivo possibile. I veri ed onesti interessati si riconoscono dalla cura delle domande e dalla premura nel trattare ed argomentare dei minimi dettagli dell’oggetto. Come tutti i veri collezionisti, d’altra parte, come mi reputo io. Il valore monetario è secondario. Ma se vuole una cifra, queste bambole possono tranquillamente raggiungere, almeno da un asta vista su ebay e per gli esemplari del primo ventennio gli oltre 6.000 euro.
La ringrazio nuovamente per l’interessamento, sicuramente alla sua bambola farà piacere “uscire” dagli anfratti angusti e dimentichi di una cantina e se la saprà guardare con attenzione, sicuramente, saprà anche “raccontarle” maggiori dettagli sulla sua storia.
Grazie
Simona Rinaldi (kolonistuga ke-r)
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grazie per la risposta..il vestitino credo sia originale ma molto scucito…ere proprio sporca:-(..la bambolina e intatta in tutte le sue parti.grazie per la sincerita altri sono stati poco sinceri dicendomi che e vecchia e vale poco e volevano comprarla a 50 euro massimo…non so se la vendo mi sto un po affezionando a lei:-)..grazie ancora.selena.
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