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Tag: La Lettura
NEL REGNO DELLA CARICATURA – LA LETTURA Novembre 1907 n.11
LA LETTURA, CORRIERE DELLA SERA, ANNATA 1922, MARZO,APRILE,MAGGIO
LA LETTURA
CORRIERE DELLA SERA, ANNATA 1922, MARZO,APRILE,MAGGIO
La Lettura, periodico del Corriere della Sera, annata del 1922, Marzo, Aprile, Maggio – Anno I del Ventennio
@kolonistuga www.tarabaralla.net
CRONOSTORIA
Muore papa Benedetto XV
Muore papa Benedetto XV (vedi 22 gennaio) • Si apre a Bologna il Congresso delle organizzazioni sindacali legate al Partito nazionale fascista. Nasce la Confederazione nazionale delle corporazioni sindacali (vedi 24 gennaio) • Mussolinifonda e dirige la rivista mensile di cultura fascista «Gerarchia», supplemento de «Il Popolo d’Italia» (vedi 25 gennaio) • Muore a Catania (dove era nato il 31 agosto 1840) Giovanni Verga (vedi 27 gennaio) • Si conclude la conferenza navale di Washington, con la quale le potenze vincitrici della guerra mondiale definiscono la consistenza delle rispettive flotte (vedi 6 febbraio) • Piero Gobetti fonda a Torino la rivista settimanale di cultura e politica «La rivoluzione liberale» (vedi 12 febbraio) • Va in scena alteatro Costanzi di Roma Giulietta e Romeo di Riccardo Zandonai, su libretto di Arturo Rossato tratto dall’omonima tragedia di William Shakespeare (vedi 14 febbraio) • Alteatro Manzoni di Milano si rappresenta Enrico IV di Luigi Pirandello (vedi 24 febbraio) • Si apre a Roma il II Congresso del Partito comunista d’Italia. Approvate le cosiddette Tesi di Roma, che escludono la possibilità di qualunque alleanza con altri partiti in funzione antifascista (vedi 1 marzo) • Un gruppo di nazionalisti prende d’assalto il palazzo del governo di Fiume e proclama l’annessione della città all’Italia. Per ristabilire l’ordine, ilgoverno italiano affida pieni poteri a un comando militare (vedi 3 marzo) • A Milano grande adunata fascista con la partecipazione di oltre 20.000 camicie nere (vedi 26 marzo) • Si apre a Genova la conferenza economica europea, a cui partecipano anche le nazioni sconfitte dalla guerra (vedi 10 aprile): Russia (che rifiuta di riconoscere il suo debito prebellico e non ottiene quindi crediti) eGermania (a cui è concessa una dilazione nel pagamento dei danni di guerra). • Al teatro Odescalchi di Roma va in scenaLa bella addormentata nel bosco di Ottorino Respighi, su testo di Gian Bistolfi tratto dalla fiaba di Charles Perrault (vedi 12 aprile) • In margine ai lavori della conferenza economica europea, le delegazioni russa e tedesca siglano il trattato di Rapallo, con cui rinunciano alle rispettive riparazioni belliche e ristabiliscono normali relazioni diplomatiche (vedi 16 aprile) • A Bologna grande adunata fascista per chiedere la rimozione del prefetto Cesare Mori, accusato di avere un atteggiamento repressivo nei confronti del fenomeno squadristico (vedi 26 maggio). La città viene presidiata fino al 1° giugno, quando l’autorità militare a cui ilgoverno affida i pieni poteri garantisce il trasferimento del prefetto •
Fonte:
1922
La lettura – 1 ° Annata 1901 – Rivista Mensile del Corriere della Sera – Notte Insonne – Luigi Pirandello
LA LETTURA 1901 – 1° ANNO
NOTTE INSONNE
I.
Io mi sento guardato da le stelle
e questa notte non posso dormire.
Mi par che qualche cosa esse, sorelle
maggiori, a questa Terra voglian dire
O sorgive di luci, la parola,
la parola tremenda del mistero
ditela a una vegliante anima sola
perduta in mezzo al vostro cielo nero.
II.
So che avrei di ciò ch’è in terra solo
occupar la mia mente e i desir miei;
ma tu più forte d’ogni intento sei,
ciel che l’anima mia rapisci a volo.
Tutte le fonti della vita insieme
non avran mai potere di saziare
l’ardentissima sete, e sempre amare
avrò le labbra e vigile la speme,
ben che ognora delusa. O di basalto
funebre cielo, invano ti martella
il mio pensiero; invano si ribella
in terra, invano si rifugia in alto.
E l’antica paura, è l’appassito
istinto della fede, e questa nuova
smania, alla quale nessun tetto giova,
che mi spinge a cercar nell’infinito?
Io di qua giù, di questa terra breve,
di cui ben sento la viltà dinnanti
a te, che cerco? – Un suon di chiari canti
dal buio vien della vicina pieve.
Si prega lì, si prega per la vita
e per la morte: ardon votivi ceri
su un altar ben parato e gl’incensieri
fuman sotto un’immagine scolpita.
A chi menti la vita, a chi la terra
non concessa una sola primavera,
a chi riposo non recò la sera,
ma il tempo, senza tregua, o insidie o guerra,
tu solamente, o ignoto ciel, rimani;
e a te su i sassi della terra infida
ogni dolore s’inginocchia e grida:
lacriman gli occhi e treman le mani.
III.
Alla porta del sogno in cui, riparo
a gli amor miei cercando, mi son chiuso,
siccome in un castello aurato e chiaro
qual le fate inalzarne avevano in uso,
batton le cure pallide, impedite
le membra da un intrico di catene
“Il mondo ti reclama: apri. L’immite
ora ti vieta un solitario bene..;
batton, pregando esaudimento, i brevi
desideri, e tentandomi: E’ qua giù
la tua radice: se per lei non bevi,
cadrà la cima ove t’annidi tu,,;
e batton i bisogni, delle cure
ancor più schiavi: “Apri: sfuggir non puoi
al comun fato. Giù, folle, tu pure,
la tua catena a trascinar fra noi,,.
IV.
Le leggi a un palmo qui dal fango stanno:
corde livellatrici, a cui chi striscia
sfugge sotto e da cui chi non è biscia
ha d’inutili ceppi iroso affanno.
E neppur un capel torcono ai nani.
Il nano passa lieto: dalla rete
nelle sue voglie sobrie, discrete,
si tien protetto e si frega le mani.
Or se con strappo di possente pieae
non ti sgombri il cammino alla più lesta,
o tu ti pieghi o mozza avrai la testa:
altrimenti qua giù non si procede.
Non tollerano ponti solo i mari;
su l’alpe eccelsa non s’erigon case,
o dalle nevi seppellite o rase
sono dalle tempeste aquilonari.
V.
L’anima or segue nella notte il fiume
che dal grembo di Roma già silente,
siccome enorme placido serpente,
svolgesi dalla Luna al freddo lume.
Chiama da lungi con assidua voce
il tenebroso palpitante mare;
l’anima pensa al vano suo passare,
s’affretta il fiume alla solvente foce.