Gli anni della rivoluzione visiva, del costume, dell’elettronica, delle fanzine…
….apre gliAnni 90con un nuovo lavoro sulla giacca: comincia col rendere minimal il monopetto chiudendolo con quattro bottoni (1992) e dando all’uomo un’ariaascetico-intellettuale(la collezione viene ricordata come“Amish”) per passare subito alla “giacca-pullover” (1993), ancora più plasmata sul corpo per essere più adatta a una nuova muscolosità che lui vuole più fisica che mentale. Tanto che dichiara «Il maschio sia più femmina», intendendo più riflessivo e meno impulsivamente aggressivo. Così, gli Anni 90 di Armani si caratterizzano con lecamicie che perdono il collettoe la cravatta (1994), con tessuti lavorati dai colori calmi, quasi indecisi, con quel beige che diventa “grège” (un neologismo dell’autore).
Un decennio in cui Giorgio Armani racconta il suo Minimalismo disegnando un uomo più interiormente sereno, pronto all’evoluzione che lo aspetta con il cambio di secolo, quando l’uomo non potrà permettersi nessuna equivocità. Così, nel 1995, la sfilata si chiude con un lui e una lei in smoking: annullare le differenze per sottolineare le diversità. Ecco il vero sunto dell’Armani-pensiero Anni 90
Immagini volutamente sfuocate, ricordi che sono passati, che mi sono appartenuti…ma che non sono ancora fissati nell’oblio del tempo…dunque non nitidi, non si possono scansionare.