ANTOLOGIA – IL BEL VIAGGIO, Giovanni Papini – Enzo Palmieri, Palumbo, Febbraio 1954















- ANTOLOGIA – IL BEL VIAGGIO, Giovanni Papini – Enzo Palmieri, Palumbo, Febbraio 1954
ANTOLOGIA – IL BEL VIAGGIO, Giovanni Papini – Enzo Palmieri, Palumbo, Febbraio 1954
Il Bel Viaggio – Antologia Racconti di Mezzanotte Il Bel Viaggio, Antologia
- Annie Besant – Il Potere del Pensiero – Teosofia e Nuova Psicologia
Annie Besant – Il Potere del Pensiero – Teosofia e Nuova Psicologia
TEOSOFIA E NUOVA PSICOLOGIA Ed ALAYA 1946 IL POTERE DEL PENSIERO, ED.AYALA Vedi YOGA DI ANNIE BESANT
- Brigata Bolero, Patriota Rocchi Sergio (mio nonno)
Brigata Bolero #25Aprile
(In foto)
Nonno Sergio, con la Nonna Anna (Serra) a dx con la borsa, il giorno del matrimonio il 20 Novembre 1948 nel mezzo la sorella, di mia nonna, Luciana.Ciao Nonno Sergio, oggi 06\08\2011 riprendo questo post che ti avevo dedicato a tua insaputa (4 Settembre 2009) e a tua insaputa, sono costretta a riprenderlo…e a dedicartelo nuovamente a tua insaputa; ciao Nonno.
Link La stella brilla in petto.
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La Brigata Bolero
La 63a brigata Garibaldi fu costituita nella primavera-estate 1944 quando furono accorpati numerosi nuclei armati che operavano nella zona ad ovest di Bologna, in pianura e in montagna.
I nuclei più grossi erano quelli di Monte San Pietro guidato da Amleto Grazia “Marino” e Monaldo Calari “Enrico”. Comandante fu nominato Corrado Masetti “Bolero”.
La brigata nell’autunno contava oltre 230 uomini, molti dei quali disertori dell’esercito tedesco o ex prigionieri sovietici.
Ai primi d’ottobre la brigata fu attaccata da ingenti forze tedesche a Rasiglio (Sasso Marconi), perché occupava un’importante posizione strategica alle spalle della linea del fronte.
Lo scontro durò più giorni, con gravi perdite partigiane, sia in caduti sia in prigionieri, 13 dei quali furono trasferiti a Casalecchio di Reno e trucidati nei pressi del ponte della ferrovia.
Verso la fine d’ottobre, quando alla brigata giunse l’ordine di convergere su Bologna, per prendere parte a quella che si riteneva l’imminente insurrezione, fu deciso di inviare in città il distaccamento del Comando, forte di una ventina d’uomini, al comando di Masetti e Calari. Dopo essersi aperto la strada combattendo, il gruppo non poté attraversare il fiume Reno in piena e a Casteldebole fu attaccato e distrutto dalle SS tedesche.
Nell’inverno la brigata fu ricostituita con la nuova denominazione di 3a brigata Nino Nannetti. Renato Capelli “Leo” fu nominato comandante, Raffaele Vecchietti “Gianni” commissario politico e Adelfo Maccaferri “Brunello” e Bruno Corticelli vice comandanti. Dopo l’arresto di Capelli, in marzo il comando fu assunto da Beltrando Pancaldi “Ran”.
La brigata – che ai primi d’aprile assunse il nome di 63a brigata Bolero Garibaldi – era organizzata su sei battaglioni intestati a caduti: Nello Zini a Bazzano; Gastone Sozzi a Monteveglio; Angelo Artioli a Calderara di Reno; Umberto Armaroli a Sala Bolognese; Antonio Marzocchi ad Anzola Emilia, San Giovanni in Persiceto, Sant’Agata Bolognese e Crevalcore e Monaldo Calari a Monte San Pietro.
Era inquadrata nella divisione Bologna montagna “Lupo”.
La brigata ebbe 1.548 partigiani e 706 patrioti.
I caduti furono 242 e i feriti 69.
http://speradisole.wordpress.com/2010/04/25/25-aprile-63esima-brigata-bolero/
fonte: (Nazario Sauro Onofri)
Post originale
Questa sera, (4 Settembre 2009) durante una ricerca sul web sui cognomi del Bolognese, ho incrociato un nome tra i tanti, dal sito Iperbole di Bologna: mio nonno materno è stato un patriota!…Peccato che lui non ne sappia nulla; stessa data di nascita, stessa madre, stesso comune.
Sulle Brigate:
http://it.wikipedia.org/wiki/Brigate_Garibaldi
Rocchi Sergio, da Raffaele e Assunta Sandri; n. il 6/3/1928 a Sasso Marconi, m. a Bazzano il 06\08\2011
Nel 1943 residente a Monte S. Pietro. Fu attivo nella 63a brg Bolero Garibaldi. Riconosciuto patriota dal 5/9/44 alla Liberazione.
Dizionario Biografico Gli antifascisti, i partigiani e le vittime del fascismo nel bolognese (1919-1945),
a cura di A. Albertazzi, L. Arbizzani, N. S. Onofri.Link
Rimorso per qualsiasi trapasso
Esente oramai da memorie e speranze,
illimitato, astratto, quasi futuro,
il morto non è un morto: è la morte.
Come il Dio dei mistici,
di cui debbono negarsi tutti i predicati,
il morto ubiquamente straniato
non è che la diaspora e l’assenza del mondo.
Lo defraudammo di tutto,
non gli serbammo né un colore né una sillaba:
qui è il patio di cui più non fruiscono i suoi occhi,
lì il marciapiede dove si appostava la sua speranza.
Perfino ciò che pensiamo
potrebbe starlo pensando anche lui;
ci siamo spartiti come dei ladri
lo stupefacente profluvio di notti e giornate.
da “Fervor de Buenos Aires”
J.L.B - Ronson, Accendino
RONSON
Ronson, Accendino da tavola anno 70? Il nome del marchio Ronson®, famoso nel mondo, deriva dalla famiglia Aronson, che nel 1896 fondò a New York la “Art Metal Works”.
Solamente nel 1954 il signor Luis V. Aronson trasformò il nome in Ronson® Corporation.Durante la seconda guerra mondiale (1939-1945), la Ronson® ebbe parte importante negli sforzi bellici.
La società continuò la produzione degli accendini Standard e Whirlwind.
- Yoga, Saggio di Psicologia Orientale – Annie Besant 1908
Yoga – Annie Besant
Immagini dal testo Nel 1902 fondò la prima loggia dell’Ordine massonico misto internazionale Le Droit Humain in territorio inglese, a Londra, e molte delle successivei. Restò un alto esponente dell’Ordine per tutta la vita e nel corso degli anni istituì nuove logge in molte parti dell’impero britannico. Nel 1907 divenne presidente della Società teosofica, la cui sede centrale si trovava a Adyar, nella provincia del Chennai, e lo rimase fino alla sua morte.
S’impegnò attivamente a favore dell’autogoverno indiano con articoli, discorsi e attività educative e fu anche membro del partito del Congresso Nazionale Indiano. Quando nel 1914 scoppiò la prima guerra mondiale aiutò a lanciare l’ “Indian Home Rule movement” nella sua campagna per la democrazia in India e per far ottenere all’India lo status di dominion all’interno dell’Impero, in pratica una forma di semi indipendenza. Questo fatto condusse, verso la fine del 1917, alla sua elezione come presidentessa del “Congresso”, dopo essere stata posta agli arresti domiciliari dal governo coloniale per un breve periodo.
Alla fine degli anni venti viaggiò negli Stati Uniti d’America assieme al suo protetto, nonché figlio adottivo Jiddu Krishnamurti, che sosteneva essere il nuovo Messia ed una nuova reincarnazione del Buddha: Krishnamurti però rigettò tali affermazioni nel 1929. Continuò a spendersi, sia nella campagna a favore dell’autodeterminazione e dell’indipendenza indiana, che per le cause della teosofia, fino alla sua morte avvenuta nel 1933.