Il ventre di Parigi – Emilio Zola

Collezione personale

Il ventre di Parigi
Vol.I e Vol. II
serie I romanzi dell’Iride
1934

Dall’interno pagina: Questa nuova collezione della S.A. Editrice “Elit” ha l’intento di migliorare, nella sua scelta, nelle sue traduzioni, nella sua presentazione tipografica, il libro popolare, lasciandone immutato il prezzo, ma sollevandone il tono letterario ed editoriale allo stesso livello delle Grandi Collezioni italiane e straniere.
Essa sceglierà con somma cura e presenterà in dignitosa e moderna veste le opere più significative della letteratura mondiale di tutti i tempi, senza limitazione di gusti, di tendenze, di genere, sicché tutti, dal lettore novizio specialmente avido di prosa facile e avventurosa, al lettore iniziato alle più raffinate esperienze, potranno ritrovarvi nomi e titoli cari alla loro fantasia e al loro cuore.
Allo scopo di offrire al pubblico una guida che lo orienti nel carattere e nel genere delle opere da noi presentate, abbiamo contrassegnate le loro copertine con strisce il cui colore gli permetterà di situarle nelle seguenti categorie:
VERDE: Romanzi di avventure storiche o cavalleresche.
GIALLO:Romanzi criminali e misteriosi.
AZZURRO:Romanzi psicologici, o d’amore.
VIOLA: Romanzi di costumi, di cosmopolitismo, di colore.
ROSSO:Riesumazioni di celebri romanzi, oggi introvabili.
ARANCIONE: Romanzi umoristici.
IL VENTRE DI PARIGI
(rosso)
I

In mezzo al grande silenzio e nel deserto dello stradale, i carri degli ortolani andavano in su, verso Parigi, e gli echi delle scosse delle ruote battevano nelle facciate delle case, addormentate dalle due parti della via, dietro le linee confuse degli olmi. Sul ponte di Neuilly, un carretto di cavoli e un carretto di piselli s’erano accompagnati agli otto carri di rape e di carote che venivano in giù da Nanterre; e i cavalli andavano da soli, a testa bassa, con quella loro andatura pigra e uniforme, rallentata anche più dall’erta della strada. In cima ai carri, sdraiati con la pancia sui carichi di verdura, coperti dalla loro coperta a piccole righe nere e grigie, i carrettieri sonnecchiavano, con le redini ai polsi. Ogni tanto, appena un becco di gas sbucava da una macchia d’ombra, la luce guizzava sui chiodi d’una scarpa, sulla manica turchina di una casacca, sul cucuzzolo di un berretto, e lasciava intravedere codesti oggetti in tutta quella enorme fioritura di mazzi rossi di carote, di mazzi bianchi di rape, di mucchi verdi di piselli e di cavoli. E, lungo tutta la strada, per le strade vicine, di faccia, alle spalle, tanti rintronamenti lontani di carriagi, annunziavano altri carichi uguali a quelli, tutto un terremoto che arrivava attraversando le tenebre e il sonno pesante delle due dopo la mezzanotte, e cullando la città buia nel frastuono di tutta quella roba da mangiare che passava.
Pagg.5 e 6
Splendida e maniacale descrizione “scientifica” da parte di Zola in questo Romanzo del genere Naturalista – pubblicato nel 1873, affresco di una Parigi alle porte della Grande Esposizione Universale.
Zola – Ritratto da E.Manet
http://it.wikipedia.org/wiki/%C3%89mile_Zola

Link sul capitolo della Morgue tratto da Teresa Raquin:
http://www.sagarana.net/rivista/numero31/narrativa6.html

Opera grafica di K. Kollwitz (1867-1945) dedicata al Germinal di Zola
Link dell’artista interprete dello scritto di Zola Germinal:
http://www.homolaicus.com/arte/kollwitz.htm

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